Il Cristo Pensante e il Castellaz

L’idea di andare a fare un giro su qualcosa che avesse un nome così evocativo come il “Cristo Pensante”, era nata dopo averne sentito parlare da mia nonna. Pensa la vita come ti da degli spunti che si incistano tra i neuroni. Ma l’occasione non c’era mai stata e l’itinerario l’ho programmato e smontato più volte.

Poi una coppia di amici e la loro cucciola finalmente ci hanno dato l’occasione di poter andare a curiosare, e cosa non ultima e per noi abbastanza innovativa, vedere la montagna da una sfaccettatura tutta diversa, quella della montagna con un bambino piccolo.

Quindi itinerario con dislivello medio, lunghezza abbordabile, una quota non troppo bassa per evitare problemi di zecche (e di caldo)….la cosa inizialmente non ha attivato grandi ricordi o spunti nel grande database di montagna…e poi il Castellaz, con in cima il suo Cristo Pensante, si è fatto largo tra le nebbie dei pensieri. E ci siamo andati.

Il Monte Castellaz si raggiunge da passo Rolle, e pur essendoci passato affianco più e più volte, devo dire di averlo sempre considerato pochissimo. Una specie di montarozzo con pareti più o meno scoscese, ma niente di improponibile.

Poi quando ci sali sopra, come sempre, la prospettiva cambia: “UAOOOOO” dice la cucciola che conosce al momento una manciata di parole, ma incarna senza filtro lo stupore che probabilmente ognuno di noi sente quando supera una linea che è quella tra il bello e il trascendentale, il bello non solo da vedere, ma il bello “da sentire”.

Il Mulaz e le Pale sono li che ti sovrastano e ti fanno meditare sulla tua piccolezza.

E quindi UAOOO! Certificato anche per bambini!

Total distance: 9160 m
Total climbing: 466 m
Total time: 05:18:01
Download file: 2022-07-03 Cristo Pensante.gpx
Giorgio M.

Ingegnere, amante della natura e suo frequentatore, da sempre, in molte declinazioni, membro del Club Alpino Italiano, preferisce la montagna ma è curioso di conoscere e scoprire altri ambienti. Ama le altezze, i boschi, i luoghi selvaggi e solitari e gli piacciono i viaggi alla scoperta di cose nuove. Senza la pretesa di essere un esperto, ha aperto questo sito per consigliare e invogliare i più pigri verso le rughe più belle e più nascoste della terra, spesso a due passi da casa. Dettagli attività.

8 commenti

  1. Ho conosciuto il Castellaz studiando i fatti della 1 guerra mondiale. Vi sono salito quando non c’era quella orribile statua, e in cima non trovavi nessuno, ora troppa gente schiamazzante in calzoni corti.

  2. Ciao Giuliano, concordo sull affollamento irrispettoso non solo del Castellaz, ma delle nostre amate montagne globalmente. Purtroppo è una tendenza ormai non modificabile, ma ci spinge magari alla ricerca di angoli più nascosti o periodi dell anno particolari.

  3. È così orribile la statua Giuliano Zelco ?
    A me sembra un valore aggiunto
    La natura infondo è già bella di per sé

  4. Prima non ci andava nessuno,ora in troppi….
    L’Italia è così.

  5. Ci sono delle mode (“must”), ormai è innegabile, anche per le mete, le escursioni. Alle volte è merito di una serie televisiva, altre dei social network… Basti pensare al lago di Braies!

  6. Devo dire che a me la statua in se non dispiace…ma è il giudizio di un ignorante in materia!

  7. e il sorapiss no?…la tristezza che mi fa pensare al silenzio di quando ero bambino in inverno a braies e alla chiassosa massa di oggi è tanta credimi…spero che i tirolesi decidano prima o poi per una seria regolamentazione dello sfruttamento montano…

  8. La montagna è oramai diventata un luna park..Il tutto ad uso e consumo del turista..e sarà sempre peggio dovendo inventare anno dopo anno qualcosa di nuovo e contro la montagna nella sua vera essenza.Battaglia ampiamente persa.Tristezza infinita

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